IL PRIMATO DELL’IMMAGINE
di Giulio Peranzoni
Nel suo saggio "immagine,medium,corpo" Hans Belting scrive:
'...le nostre immagini non hanno una loro esistenza autonoma. Esse vivono nella nostra mente "come tracce e iscrizioni" di immagini viste nel mondo esterno. I media riescono continuamente a cambiare la nostra percezione, ma noi continuiamo a produrre immagini autonomamente...'
E ancora ....' le immagini sono come dei nomadi poiché si spostano da un medium ad un altro' e infatti nello stesso saggio si arriva a concludere che il cervello umano elabora informazioni ed esperienze con le immagini. I nostri sogni sono fatti da immagini non da parole scritte. I nostri pensieri sono concetti visivi molto veloci ma non sono parole scritte.
Partendo da questo presupposto è evidente l'importanza, per chi produce immagini come professione, lo studio e la riflessione sul come trasmettere le proprie idee e dunque il proprio prodotto dal suo cervello all'esterno.
Quello che sta accadendo in questi ultimi tempi con l'affermarsi dell'e-book è una vera e grandiosa rivoluzione culturale per quanto riguarda al come trasportare il sapere. Paragonabile, come importanza, alla nascita della stampa grazie all'invenzione dei caratteri mobili.
Una rivoluzione non solo come prodotto visivo ma come crescita e stimolo culturale.
Un esempio forse può far capire meglio di tante parole. Proviamo a paragonare le procedure che un creatore di immagini del Rinascimento eseguiva con quelle di oggi.
Il primo aspetto da considerare è lo stimolo visivo. Il nostro cervello non nasce con delle immagini già memorizzate, ma le acquisisce fin dai primi attimi della sua vita, dal mondo esterno grazie al suo apparato visivo, "come tracce e iscrizioni" appunto. I pensieri sono elaborazioni di queste tracce visive che ci arrivano dall'esterno e che noi continuiamo a stratificare e memorizzare continuamente. La produzione di un immagine è il risultato di una elaborazione altamente complessa. L'individuo che produce immagini ha acquisito una capacità motoria, interpretativa, culturale altamente raffinata. E più l'immagine prodotta porta a creare emozioni ad altri cervelli, più quel cervello che l'ha prodotta ha raggiunto eccezionali doti, fino a toccare la genialità.
Ma la materia prima per arrivare a questo risultato è appunto acquisire le immagini che sono 'fuori'.
L'artista per creare le sue immagini ha diverse possibilità per elaborare il suo prodotto, queste possibilità sono necessariamente i modelli che stanno intorno a lui. La natura, un'altra persona, ricordi di scene avvenute (i sogni sono ricordi di scene avvenute reinterpretate), altre immagini elaborate e fissate su un medium eseguite da altri professionisti dell'immagine come lui.
Nel e-book su Caravaggio di Margherita Fratarcangeli 'Intorno a Caravaggio' editore Campisano l'autrice mette in evidenza quale percorso creativo il Merisi abbia seguito. Molti personaggi delle sue tele sono stati quasi ricopiati da altri quadri di altri autori. Il suo peregrinare per tutta la penisola é anche dovuto, oltre a sfuggire ai suoi problemi con la legge, all'esigenza di sedimentare modelli. Tutti i grandi pittori del rinascimento hanno viaggiato in lungo e in largo per acquisire stimoli visivi che consentissero di archiviare ed elaborare a loro volta le proprie immagini. Leonardo da Vinci è andato prima a Firenze, poi a Roma, lo troviamo a Milano, addirittura in Francia e in altre città, e così tutti gli altri. La loro ricerca io la paragono ad una ricerca di immagini che un illustratore odierno esegue su google. La necessità di sedimentare immagini per riuscire poi con quelle a elaborare le proprie.
La potenzialità che l'era di internet ha messo a disposizione di chi crea immagini è enorme. Per questo credo che siamo in un momento storico eccezionale.
La quantità enorme di stimoli ma sopratutto l'immediatezza per poterli avere, il loro scambio e la possibilità di elaborarli al momento sono traguardi formidabili.
Il Caravaggio per avere un modello di un angelo con la spada in mano aveva due possibilità: o trovava un modello oppure se voleva elaborare una figura più adeguata ai canoni del momento doveva mettersi in viaggio e visitare tutte le chiese del circondario o addirittura della regione. Per questo potevano passare settimane. Oggi con un clic immediatamente io posso visionare e incidere nel mio cervello tutti gli angeli che sono stati elaborati sul pianeta. Presenti e anche del passato.
Non solo ma la memorizzazione nel cervello di un artista di modelli che nel medio evo poteva essere di 100, al giorno d'oggi si presentano al cervello di un creativo in maniera più massiccia. Nei diversi secoli che sono trascorsi dall'epoca del Caravaggio, per esempio, altri numerosi artisti hanno prodotto migliaia di nuovi angeli su medium diversi e la loro esistenza ha aumentato la possibilità ai successivi creatori di immagini di stratificare maggiore materiale su cui lavorare. E la cosa più sensazionale di tutto ciò è che ora hanno la possibilità di avere quasi la totalità dei modelli esistenti di tutto il pianeta in maniera immediata, grazie ai motori di ricerca della rete.
La caratteristica di produrre immagini per comunicare è una capacità unica che ha l'uomo. Non esiste nessun animale in natura che produce immagini, questa attività tipicamente umana è fondamentale e primaria. L'industria delle immagini è uno dei più importanti aspetti culturali dell'umanità. Il primato che ha l'immagine su altre tecniche comunicative è indiscutibile. Ogni aspetto del fare umano ha necessità, per essere veicolato con un qualsiasi medium, delle immagini. La scienza manda sonde e robot su altri pianeti per avere soprattutto immagini insieme a dati numerici di varie misurazioni. Lo sbarco sulla luna è così radicato nella nostra memoria grazie alle immagini trasmesse. Pensate come sarebbe più ridimensionato l'evento se avessimo solo una registrazione radio o un diario di bordo scritto. Penso che l'effetto sarebbe come la scoperta del nuovo continente da parte di Cristoforo Colombo, una data storica senza grande emozione. La biologia ha bisogno di immagini microscopiche per valutare e capire i segreti della natura. Le immagini hanno un primato indiscusso su ogni tipo di comunicazione del sapere.
Theophile Gautier, nel suo libro famoso " Il capitan Fracassa" deve spendere le prime trenta pagine del romanzo per descrivere solamente un ambiente e una particolare atmosfera. Il grande Alessandro Manzoni, nei Promessi Sposi, deve riempire numerose pagine per descrivere ....quel ramo di Como. Delle immagini sarebbero state sicuramente più complete e immediate. Per questo dico che il primato dell'immagine su ogni altro tipo di comunicazione è inequivocabile....(continua)
Nessun commento:
Posta un commento