domenica 17 aprile 2011

nuova intervista a Beltel on line: Come cambierà l’editoria libraria tra libri interattivi con rich media content e weblinks? Quale scenario per quotidiani e periodici? E come evolveranno le esperienze dei consumatori?

Intervista
di

BELTEL ON LINE
a

Giulio Peranzoni





D.
Dpo il successo dell’Ipad e con molti altri tablet in arrivo, si prevede una rapida migrazione dell’editoria verso contenuti digitali. Come cambierà l’editoria libraria tra libri interattivi con rich media content e weblinks?
Quale scenario per quotidiani e periodici?
E come evolveranno le esperienze dei consumatori?


R.
Con  il lancio in commercio dell'ipad e dei nuovi device  in questi ultimi  mesi sono avvenuti dei cambiamenti radicali per quanto riguarda  lo scambio dei saperi. Siamo in un momento molto particolare, di transizione tra un'epoca che si sta per chiudere  e una nuova appena nata. Il passaggio totale delle informazioni per la prima volta nella storia dell'uomo si smaterializza, ogni informazione in forma scritta, sonora, visiva viene tradotta in algoritmi per essere trasportata e archiviata in impulsi elettrici.
L'importanza di questo passaggio è  stato addirittura denominato la " quarta rivoluzione" e paragonato alla scoperta dei caratteri mobili e della stampa da parte di Gutemberg. Di fatto sono nate nuove tipologie di letture che nel campo editoriale hanno provocato appunto una rivoluzione epocale.
Ma l'aspetto più sorprendente è la velocità dei cambiamenti e delle novità nell'arco di pochi mesi.In effetti l'informazione scritta è ormai da diversi anni che viene elaborata in forma digitale per poi essere stampata su supporto cartaceo e archiviata di nuovo in digitale. Ora, con l'uscita dei nuovi tablet digitali  e i post-computer come lo smartphone, la digitalizzazione dell'informazione scritta è completa.
Nell'ambito del mercato editoriale  la trasformazione  è stata totale. Da diversi anni con gli e-book in formato ePub   è iniziato a formarsi   un nuovo mercato di nicchia autonomo  ma ora,  con l'uscita dell'ipad e la sua diffusione di massa, questo sta iniziando a prendere  le caratteristiche di un vero  mercato globale  parallelo a quello tradizionale. Un nuovo mercato con prodotti nuovi ma anche con nuove figure professionali: sviluppatori, e-publiser, illustratori digitali, animatori, informatici.
Con la nascita dei nuovi e-reader non solo si è aperta una espansione del mercato editoriale digitale, ma di fatto si è entrati in una produzione  dei libri digitali che chiamerei di seconda generazione: l'e-book in formato APPS.
La grande differenza tra un e-book  normale e un book-app è nell'utilizzo massimo del dinamismo del device che lo ospita, nell'interazione tra testo scritto e sonoro e, soprattutto, nell'interazione del testo e dell'immagine con il lettore. Di fatto una app di un libro non è più da considerarla come  un libro digitale  ma un prodotto editoriale completamente nuovo,  una sua ulteriore evoluzione. Al suo interno oltre a trovare lo scritto possiamo trovare animazioni, link di approfondimento, soluzioni ludiche e formative, diverse possibilità di lettura, e soprattutto una interattività totale con il  lettore.
Ogni giorno solo sul Apple store nella categoria libri vengono editati circa 50 nuovi titoli in apps. Nel primo anno dall'uscita del primo iPad sullo stesso sito si trovano ora circa 20.000 titoli di libri.
Nel luglio dell'anno scorso il sito americano Amazon ha dato la notizia che i titoli in digitale scaricati da internet avevano superato le vendite dei libri in formato cartaceo.
Sono tutti segnali che confermano la nascita di un nuovo mercato globale.
Nel mio piccolo saggio "e-drawing" edito da Area51 di Bologna, cerco di analizzare nel dettaglio  l'aspetto visivo di questo nuovo prodotto editoriale e la grande differenza tra immagini destinate al supporto cartaceo da quelle destinate ai nuovi device.( A questo proposito vi segnalo un link sul sito dell'Università di Pisa del dipartimento di informatica umanistica, dove potete trovare un mio seminario in cui espongo con esempi il contenuto del saggio
 http://iu.di.unipi.it/video/index.php?url=2010/peranzoni.m4v
Lo scenario editoriale che si presenterà nel breve periodo avrà la stessa caratteristica dell'evoluzione che c'è stata tra il web e il web.2 e cioè da un passaggio di informazione passiva ad una interattiva. Una informazione personalizzata del lettore.
Esiste già una app chiamata "zite" personalized magazine, in cui il lettore seleziona delle categorie generali (arte, politica, cultura, sport,....) e l'applicazione in pochi secondi preleva da internet le più importanti notizie e confeziona una rivista personalizzata completa, con una sua grafica e impaginazione e con tanto di immagini. Probabilmente i prossimi e-publisher avranno solo il compito di fornire in rete (cloud computing) i contenuti senza l’esigenza di vestirli graficamente.
I codici che l’uomo ha usato in tutta la sua storia, visivi, sonori, scritti diventando digitali di fatto si sono smaterializzati, e si sono tradotti in informazioni algoritmiche archiviate nella famosa “nuvola”, il cloud computing. Una memoria immensa e planetaria da cui altri algoritmi potranno prelevare e personalizzare ogni esigenza informativa.
Siamo di fronte ad un nuovo paradigma culturale dell’uomo: una informazione personalizzata e interattiva!.
Per quanto riguarda la mia professione, e cioè il creatore di immagini, il mio prodotto lo considero uno dei principali protagonista di questa rivoluzione.
Nei nuovi device di lettura, il primato dell’immagine sullo scritto è evidente. Ma se la caratteristica delle immagini sul cartaceo era l’inamovibilità, ora le nuove immagini digitali sono dinamiche, interattive, tridimensionali. E’ per questo che le ho denominate e-drawing, per distinguerle dalle altre immagini elaborate in digitale ma destinate ad un supporto cartaceo.
Per il classico lettore di libri è una evoluzione totale. Il classico libro già non esiste più. L’interattività che il lettore aveva con il volume di carta era il suo dito che sfogliava una pagina dopo l’altra.
Nell’e-book di prima generazione, (quello in formato epub), questa interattività era stata riportata quasi fedelmente ma nelle apps questa si è moltiplicata in maniera esponenziale. Posso decidere che forma dare al mio testo, le immagini le posso animare al mio comando, ingrandirne i dettagli, entrarci dentro ed esplorarle, togliere il cromatismo e colorarle da solo, dietro ogni immagine ce ne potrebbero essere altre  in uno sviluppo tematico successivo. Nel breve periodo è facile prevedere che con il perfezionamento della tecnica del 3D le immagini al mio tocco usciranno dallo schermo del mio lettore per prendere una forma tridimensionale oleografica, come un libro pop-up.
Ma per il lettore  non solo esisterà una interattività con il book-apps, ma anche una interattività con gli altri lettori. In alcune realtà scolastiche si stanno già sperimentando la confezione di testi personalizzati semplicemente passandosi informazioni tra classi e scuole differenti.
Tutto ciò sta portando enormi cambiamenti in profondità. Non solo cambiano le  esperienze dei lettori ma le nuove generazioni, le digital born, stanno cambiando la percezione visiva delle immagini e la maniera di acquisire il sapere.
Nel bellissimo libro di Paolo Ferri, “Nativi digitali” noi veniamo definiti giustamente dei migranti. Siamo la generazione gutemberiana formatasi sul cartaceo che si sta adeguando al trasferimento del  proprio passaggio di sapere alla realtà digitale. E’ per questo che in molti esiste una certa ansia e una certa nostalgia per il famoso “odore dell’inchiostro” ma le nuove generazioni che si stanno formando da subito al digitale non hanno questi freni.
Anche la loro maniera di apprendere è ormai radicalmente diversa dalla nostra. Le nozioni che abbiamo appreso ci sono state passate verticalmente, calate dall’alto: prima i genitori, poi il maestro, il professore, il capo ufficio, ecc., loro invece acquisiscono il sapere in maniera “learning by doing” navigano in rete per tentativi, ciattano coi social network, cercano e trovano informazioni utili nella grande  nuvola di internet. La loro percezione dei colori  e delle forme è cambiata come è cambiata la maniera di  informarsi e di leggere.
Sono   temi affascinanti su cui sto lavorando per un prossimo saggio e che lo spazio in questa sede non mi permette di approfondire, ma che spero di riportare in un prossimo appuntamento.

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