domenica 19 settembre 2010

relazione dei tre giorni a Fosdinovo all'ebook Fest


 questa è la relazioncina che ho inviato all ebook Fest,...in pratica e un riassunto di quello che avevo già scritto con in aggiunta una conclusione nuova.


E-drawing
DISEGNI DIGITALI
Il nuovo paradigma dell'illustrazione





 


Estate 2010


Nel partecipare al Festival dell'e-book di Fosdinovo che si è svolto nei primi giorni di settembre del 2010,  ho avuto l'occasione di discutere e riflettere su un aspetto che considero importante nel panorama dell'editoria elettronica: le illustrazioni.
L'immagine disegnata ha sempre accompagnato il testo scritto in tutte le epoche  e in maniera non secondaria, ma in questi ultimi tempi nel dibattito sull'e-book si continua, giustamente,  a  parlare di iper testi, e-reader, tablet, e-editor, e solo di sfuggita di immagini.
Probabilmente gli 'addetti ai lavori' che discutono di e-book,  provengono nella maggioranza dei casi dal mondo informatico, editoriale o universitario e non conoscono a fondo il lavoro di un creatore di immagini e di tutto l'universo corrispondente che ruota intorno a lui.
Nel libro che sto pubblicando on-line "E-DRAWING nuovo paradigma dell'illustrazione" edito da Area 51 publisher, ho cercato di descrivere e analizzare una nuova tipologia di disegni che si sta affermando in questi ultimi tempi nel contesto degli e-book, una tipologia radicalmente diversa da quelle tradizionali.
La produzione di immagini si è sempre adeguata ad ogni rivoluzione del processo e del mezzo della comunicazione scritta. Codici miniati, litografia, punta secca, bulino, fotografia, fotolito, l'illustrazione è sempre riuscita a riadattarsi  alla nuova rivoluzione tecnologica del periodo. 
Però a differenza delle precedenti rivoluzioni in quest'ultima abbiamo una novità assoluta per quanto concerne l'immagine che accompagna un testo, la sua dinamicità, e che deriva come normale conseguenza dal dinamismo del loro contenitore, l'e-book.
Nelle precedenti innovazioni tecnologiche l'immagine che accompagnava un testo  era disegnata o stampata e cioè in  un unico originale o ripetuta  in numerose copie ma aveva una caratteristica comune: la sua  inamovibilità !
In copia unica e dipinta a mano su un codice amanuense o incisa su lastra e ripetuta migliaia di volte in stampa su un libro, una volta impressa al suo supporto di lettura, l'illustrazione era quella, definitiva, intoccabile, eterna come l'oggetto che la conteneva.
Ora  in questa quarta rivoluzione, l'immagine disegnata, che per millenni è stata a fianco della forma scritta con un aspetto fisso e definitivo, cambia completamente la sua struttura, la sua funzionalità rispetto al testo, diventando appunto un immagine dinamica con  numerose nuove soluzioni comunicative.
In questi ultimi tempi si possono già distinguere come potranno essere le illustrazioni future che accompagneranno gli e-book. Immagini che gradualmente dal bianco della pagina affiorano e prendono consistenza non improvvisamente come quando sfogliando un libro ce le troviamo di fronte immediate e definitive, ma focalizzandosi durante il tempo di lettura, oppure immagini che da una posizione della pagina si spostano e si collocano in un altro spazio, dettagli del disegno che escono dal loro contesto e ingrandendosi danno maggiori informazioni, o ancora immagini che seguendo il tempo di lettura e dunque interagendo con il testo cambiano la loro forma e colore.
La tecnologia del touch screen porta poi ad una ulteriore rivoluzione all'interno di questo nuovo paradigma dell'illustrazione. Oltre alla possibilità di muoversi e trasformarsi all'interno di un testo, l'immagine disegnata ora può essere manovrata, mossa dal lettore all'interno della pagina. Le possibilità che la tecnologia del touch-screen offre ad un illustratore e ad un lettore sono numerose e completamente nuove.
Partendo dunque dalla  inamovibilità iniziale del classico disegno stampato  si è aggiunto un suo intrinseco dinamismo e  ora con l'utilizzo del touch-screen un  altra caratteristica dell'immagine fissa viene superata: la sua passività.
La quarta rivoluzione annulla anche questa.
Non solo, ma se nelle prime versioni di questa funzione tattile si interveniva  come con  un comune interruttore e cioè facendo partire una animazione con un percorso già programmato,  ora invece con gli ultimi progressi di questa tecnologia, posso spostare l'immagine, ingrandirla, muovere un dettaglio, ruotarlo a mio libero arbitrio, insomma posso entrare nell' interno del disegno e gestirlo a seconda delle mie esigenze e che la lettura mi suggerisce.
L'affermarsi del libro elettronico è una occasione unica per gli  illustratori e più in generale per i creatori di immagini. Nei prossimi anni con l'espandersi dell'utilizzo degli e-book, si andrà configurando una elevata richiesta di immagini. Questo perché l'e-book non è la sostituzione del libro cartaceo ma una sua evoluzione, un oggetto completamente nuovo che di conseguenza aprirà la strada ad un nuovo mercato editoriale.
Di fronte a questa situazione inedita credo sia  importante  per noi illustratori italiani riflettere sulle  tipologie di disegno che il nuovo scenario richiede, quali tecnologie usare, quali nuove soluzioni creative  proporre ma soprattutto di non trovarsi impreparati a offrire un nostro prodotto. Quello che mi piacerebbe evitare è una ulteriore colonizzazione culturale da parte del mercato anglossassone come sta capitando,  per esempio,  nel cinema di animazione in 3D o come è già accaduto nel cinema di animazione tradizionale. Penso che sia fondamentale portare questo dibattito ad ogni appuntamento futuro come l'ebook Fest o nei classici appuntamenti editoriali coinvolgendo tutte le associazioni di categoria ma anche  organizzare seminari e incontri negli istituti d'arte e Accademie dove da quei luoghi usciranno le future generazioni di 'digital-born'.






lunedì 13 settembre 2010

incontro all'ebook fest

eccomi di ritorno da Fosdinovo dove si è svolta la tre giorni del libro elettronico. Un esperienza che consiglio a chiunque lavori nel campo dell'illustrazione e dell'editoria. Molte le novità che però non posso scrivere ora per mancanza di tempo. Appena mi metto in pari con il lavoro cercherò di fare un resoconto e sviluppare alcune idee che sono nate in questi tre giorni. A presto

lunedì 6 settembre 2010

eccomi ancora qui,.... incredibile ho avuto un commento, mi sento quasi emozionato, chiunque tu sia benvenuto e grazie per la tua attenzione. Oggi inserisco una piccola parte del libro che ho in cantiere e che parla di e-drawing, è solo un piccolo assaggio, appena mi libero dell'impegno che ho per l'ebook fest, copierò man mano quello che sto scrivendo. Così chi legge questo spazio avrà il piacere di conoscere a piccole puntate quello che cercherò di pubblicare. buona lettura:


IL PROBLEMA DEGLI ORIGINALI
Dopo avere analizzato le caratteristiche presenti e future di come sono
e potrebbero essere gli e-drawing nello scenario editoriale elettronico
si presenta il problema, già accennato all'inizio, di cosa è un originale
nel contesto della realtà digitale. Se ogni file di immagine può essere
considerato un originale a s'è ed indistinguibile dal file che
l'illustratore ha prodotto per la stampa o nel caso di un e-book per la
'messa in rete' è anche vero che così non è. L'illustratore crea la sua
immagine con determinati software che mantengono sia i vari livelli
che compongono il disegno, sia la memoria storica di ogni suo
movimento nel fare quel disegno (scrip). Solo successivamente per
questioni di memoria e di peso del file che i livelli e i passaggi del
disegnare vengono uniti e di fatto annullati in un unica immagine che
potrà essere ripetuta. Esistono dunque dei file unici che potrebbero
essere considerati i veri originali e che potrebbero avere un loro
valore. Ma la cosa incredibile è che seguendo questo ragionamento
non è più il risultato finale e cioè l'immagine ma il suo fare, l'atto del
compiere, il gesto memorizzato che prende valore e l'autorità di opera
d'arte. Per la prima volta il valore estetico di un immagine passa dal
prodotto finale di un fare al fare stesso, alla tècne.
Il problema è a chi possa servire o piacere di avere un file unico da cui
sono state riprodotte migliaia di copie. La questione allora va forse
postulata in maniera differente. Perché un originale di un immagine,
sia artistica o illustrativa, ha un valore differente dalla sua copia?
Evidentemente perché i colori di un originale hanno qualche cosa in
più rispetto alle sue copie. Non ci sono paragoni per esempio nel
percepire dal vero la divina armonia dei colori di un quadro di
Tiziano a confronto di una sua copia anche se pur perfetta di un suo
allievo o una copia in digitale dal più alto livello di risoluzione.
Nel campo dell'immagine fino ad ora l'originale era irripetibile anche
con la più avanzata tecnologia. Quando l'autore spalma la materia dei
pigmenti sulla tela o sulla carta, il risultato a cui perviene non è
riproducibile completamente. Non esiste tecnologia che possa
riprodurre i milioni di atomi che strato su strato portano a far vibrare
la luce in quella determinata maniera. Infatti anche il falso più
perfetto può essere smascherato e sensitivamente chiunque percepisce
una sostanziale differenza ogni volta che vede un originale e lo
confronta con la sua copia fotografata ad alta risoluzione sul catalogo
stampato sulla carta migliore. L'originale è tutta altra cosa. Ha
qualche cosa in più che non sappiamo decifrare.
Ma ora nella realtà digitale, l'autore di una immagine non usa più la
materia, costruisce i suoi rapporti di colore, le sue armonie
cromatiche, le sue forme con qualche cosa che solo ora si può
riprodurre fedelmente, in ogni singolo atomo che in questo caso si
chiama pixel o bit del suo computer. I rapporti binari che lui mette in
gioco sono alla radice rapporti numerici e quindi perfettamente
ripetibili.
È la scomparsa dell'originale! Ma niente panico. È da secoli che un
altra forma d'arte continua a creare opere meravigliose trasmettendo
comunque sensazioni profonde e senza bisogno dell'originale, è la
musica! Un opera di Mozart o una canzone di Hendrix riprodotte su
vinile o su cd ha la stessa forza se suonate dal vivo dal loro autore, lo
spartito originale scritto di loro pugno in effetti interessa solo agli
storici o agli amatori di cimeli. Il loro valore è di come hanno
rapportato le note tra loro. E il fatto che le loro sinfonie sono basate
solo su sette note e con determinati rapporti matematici, consente
teoricamente di potere ripetere la stessa sinfonia come fu suonata la
prima volta. Teoricamente, perchè poi ogni esecutore ci mette una
interpretazione tutta sua e che fa la differenza, però in questo caso non
ci sono milioni di particelle di colore da sistemare in un determinato
spazio per ottenere la copia perfetta. Ora al creatore di immagini si
prefigura la stessa realtà, le sue note sono i pixel digitali e la sua opera
può essere suonata da qualsiasi e-reader in maniera identica da come
lui l'ha composta con il suo computer.
La conclusione è che con la realtà digitale finalmente il valore
dell'immagine si libera dal sua ancora originale e può trasmettersi
liberalmente ogni volta, come esattamente si incidono le note di una
emozionante musica sulla superficie di un DVD.
Il problema che ora rimane aperto sono appunto i diritti di
riproduzione delle immagini e di come possano essere fruiti dagli
autori.
Ma a ben vedere anche se la realtà del digitale ha cambiato tipologie
di disegni, rapporti con gli editori, procedure lavorative, il primo
passaggio di un opera tra un creativo e un soggetto che utilizza il suo
lavoro c'è sempre. Che sia su carta o in formato digitale nel momento
che il disegno esce dal mio computer per essere proposto ad un editore
o a un altro soggetto per essere stampato o messo in rete, quello
potrebbe essere il momento di accordarsi sul compenso. Una volta
che il file è in rete non esiste più come originale, come detto prima
ogni sua copia è un originale e sarà l'editore a doversi preoccupare di
difendersi dalla pirateria, come d'altronde fanno già le case
discografiche o cinematografiche.
Un altra soluzione ma che c'era anche prima del' e-book, è il
riconoscimento delle royalty.