lunedì 19 marzo 2012

professione illustratore

Inizio a pubblicare la prima parte di una lunga riflessione sulla professione dell'illustratore nell'era digitale, questo è solo l'inizio che spero continui in maniera dettagliata nei prossimi giorni. Ogni suggerimento è ben accetto, naturalmente.




PROFESSIONE ILLUSTRATORE
di
Giulio PERANZONI


Mi sembra ormai maturo il tempo di fare una doverosa riflessione sulla professione dell'illustratore per due motivi fondamentali: il primo è  il totale cambiamento del suo prodotto, le immagini disegnate,  e il secondo è il ruolo e il contesto in cui opera un creatore di immagini oggi.
In questi ultimi tempi si parla spesso dei diritti d'autore nel nuovo scenario editoriale, di contratti, dei nuovi editori digitali e altri temi secondari, ma ancora non si è puntato i riflettori su uno dei soggetti principali di questo nuovo paradigma culturale che si è aperto con la digitalizzazione del sapere, e cioè l'illustratore.
La professione dell'illustratore è sempre stata una figura poco conosciuta al grande pubblico e di fatto anche dalla propria committenza. Il suo ruolo all'interno del mercato editoriale ha avuto sempre una caratteristica secondaria (a parte l'editoria per l'infanzia), il suo contributo nella creazione di un libro è stato, nella maggioranza dei casi, considerato come un introduzione alla lettura, un prodotto comunicativo di "spalla" al contenuto vero e proprio del libro che è il testo.
Forse è proprio questo ruolo comprimario e dietro alle quinte che il ruolo dell'illustratore non ha mai avuto la dovuta attenzione del grande pubblico. Ora però, da una decina di anni, lo scenario si è completamente trasformato. L'illustratore da "artigiano specializzato" o meglio ancora da artista minore senza la a maiuscola, ha improvvisamente acquistato  una competenza professionale all'avanguardia.
Il suo prodotto artigianale, fatto a mano con perizia e creatività, si è trasformato in un prodotto altamente tecnologico che all'interno della nuova realtà digitale ha di fatto pareggiato il primato comunicativo del testo scritto. L'illustratore accanto alle sue doti naturali di creatività e manualità ha ora affiancato una conoscenza informatica altamente specializzata.
Conosce diversi software per la creazione di immagini, è di fatto un soggetto crossmediale, è competente in diversi aspetti informatici di invio e ricezione dati, manipolazione delle immagini fotografiche, animatore e progettista di forme tridimensionali, internauta a tutti gli effetti, naviga in rete sia in maniera propositiva che informativa. Si può affermare che la sua professione  è stata una dei primi telelavoro.
Di colpo la sua area di contatti si è trasformata da un livello provinciale ad uno globale. Il suo prodotto smaterializzandosi è perfetto per essere tele trasportato in tutto il globo.

Ma iniziamo con calma a descrivere le novità di questa affascinante professione. Prima di tutto il prodotto: l'immagine. Con la possibilità di manipolazione delle immagini, la realtà digitale ha di fatto azzerato diverse professioni che producevano immagini. Ha unito l'illustratore al fotografo insieme al grafico, all'animatore e al regista. Nel mercato editoriale digitale ormai esistono prodotti visivi che fondano fotografia, disegno, grafica in un unico prodotto altamente artistico.
Le sue immagini hanno acquisito aspetti incredibilmente rivoluzionari che solo dieci anni fa era impensabile prevedere. Grazie ai nuovi device, le immagini possono essere dinamiche, interattive, e ultimamente con caratteristiche di Augmented Reality, cioè poliedriche ( su questo aspetto vi invito a leggere il mio articolo su Beltel: Augmented Image)..
continua

martedì 13 marzo 2012

intervista a Gino Roncaglia


Alcune considerazioni riguardo alla intervista a Gino Roncaglia sull'editoria digitale, pubblicata sul blog "Voices Telecom  Italia Blog ".
Premesso la mia completa condivisione sulle valutazioni del prof.  Gino Roncaglia ( che tra l'altro ho avuto il piacere di conoscere ad un seminario all'Università di Pisa) , esposte  nel suo bellissimo libro "La quarta rivoluzione", noto, sempre più spesso anche in altri studiosi, che nell'analisi sul nuovo panorama editoriale digitale prevale una marcata prospettiva "testuale".
Per testuale intendo una attenzione monotematica rivolta al testo degli e-book tralasciando invece la parte più importante che è quella visiva.
Nella nuova realtà editoriale degli e-book, l'immagine non è più un supporto secondario alla lettura ma ha recentemente conquistato un primato sul codice scritto. Soprattutto negli e-book in formato app, le immagini hanno una parte fondamentale nel messaggio. Come ho sottolineato in altre occasioni, le immagini nel nuovo mercato digitale, non solo sono la struttura portante dell'informazione ma si presentano in una tipologia completamente nuova rispetto alle vecchie immagini cartacee.
Sono dinamiche, interattive e ultimamente con caratteristiche di Augmented reality, al punto tale che in un mio articolo sulla rivista Beltel, le ho definite Augmented image.
Si continua a discutere ed analizzare su testi, ipertesti, contenuti multimediali, condivisione di contenuti, e si tralascia l'aspetto più innovativo degli e-book. Come "creatore di immagini" cerco in ogni occasione di spostare l'attenzione dei vari esperti verso le immagini, perchè è proprio verso quest'aspetto che l'editoria digitale ha aperto un nuovo paradigma culturale. Sia sul mio blog www.giulioperanzoni.blogspot.com , e su diverse pubblicazioni e seminari , ho iniziato ad analizzare le nuove immagini, "immagini fluide", con caratteristiche affascinanti e rivoluzionarie.