venerdì 9 dicembre 2011

le immagini come manufatto

veloce spunto di riflessione ai disegnatori per le vacanze: 







                                     LE IMMAGINI COME MANUFATTO




Le immagini possono essere considerate come un risultato materiale di elaborazione di una particolare merce che tutti noi abbiamo: la fantasia! Le immagini elaborate dai nostri neuroni sono stimoli visivi deformati della realtà. Almeno così si potrebbero considerare le idee visive che ci nascono nella nostra mente.
Il creatore di immagini è un soggetto particolare, perché oltre a deformare, come tutti, i dati percettivi della realtà, ha acquisito la capacità di ripeterli, di trasmetterli all’esterno di sé, grazie alla sua manualità innata o acquisita con il tempo. Tutti quanti possono immaginare un principe con cappello piumato sul suo destriero bianco, è facile immaginarlo anche se non esiste nella realtà, perchè nella nostra memoria abbiamo archiviato numerose immagini la cui manipolazione ci portano al risultato voluto (un cavallo, un cappello con piuma, e un ritratto di qualche principe visto nei musei). Non solo, ma il nostro cervello le ha già modificate, mischiate, deformate in tante maniere. Il problema è che non tutti hanno acquisito la capacità di riprodurle fuori dalla propria mente.
Chi ci riesce è appunto un creatore di immagini, un creativo!
Ma la sua capacità di riprodurre è fortemente filtrata dall’ambiente esterno e soprattutto dai mezzi che ha a disposizione.
Per millenni il medium per trasportare queste “deformazioni visive” fuori da sé era la materia, ogni tipo di materia fisica era appropriata: argilla, creta, pigmenti di minerali e ossidi, inchiostri vegetali e artificiali, ecc.
La deformazione visiva della realtà, che più familiarmente potremmo definirla “idea visiva” o immagine di fantasia, subisce però a sua volta un’altra deformazione e cioè quella che riceve mentre viene eseguita. Il supporto, gli accidenti della materia, le condizioni fisiche del creatore, l’ambiente in cui si verifica la creazione, sono tutti fattori che portano a variare il modello originario che si aveva nella propria mente. Tra il lampo creativo di una immagine ideata e vista nella propria mente e la sua riproduzione esterna non ci sarà mai una coincidenza perfetta.
Ma una volta eseguita, nella fisicità della materia, come ho detto in altre occasioni, subentra il parametro della inamovibilità che accomuna tutti i tipi di immagini predigitali e che di fatto rende impossibile ogni altra eventuale deformazione.
Con le immagini digitali, tutto questo cambia. La realtà matematica dell’immagine digitale apre a nuove possibilità. La deformazione di tutti i parametri che compongono una immagine è ora possibile per infinite volte! Una nuova tipologia di immagini completamente diversa dalle precedenti ora è possibile e con effetti rivoluzionari.
Per chiarire meglio tutto ciò provo a fare un confronto con un altro mezzo espressivo della fantasia umana: la musica!
Anche in questo tipo di espressione dell’immaginazione, l’uomo ha sempre usato dei mezzi fisici. Prima percuotendo un bastone su un albero cavo, poi pizzicando corde tese e via così fino ad arrivare a creare utensili sempre più complessi come il pianoforte o il violino o il sax. Ma sono tutti quanti mezzi materici che emettono suoni naturali, la differenza delle diverse tipologie di musica nel tempo, chiaramente è dovuta alla sucessione delle note e delle armonie dei suoni. Nel secolo scorso invece è subentrato sulla scena della produzione sonora un attore nuovo, rivoluzionario: il suono elettronico, un suono artificiale fatto dall’uomo. Nuovi strumenti elettrici iniziano a deformare artificialmente il suono naturale.
Il risultato di tutto ciò è la nascita di una nuova forma di espressione: la musica moderna, e con essa tutte le sfumature come il rock e tutta la musica che utilizza la tecnologia elettronica e che crea nuove melodie con suoni deformati, elaborati artificialmente. La differenza tra musica classica e moderna non è solo data dai motivi delle melodie ma anche dalla differenza dei suoni.
Ora nel campo delle immagini sta avvenendo la stessa situazione. Sta nascendo una spaccatura profonda tra immagini classiche (fatte con mezzi naturali) e immagini digitali.
Le immagini in digitale ora possono essere deformate, distorte, ricombinate in fase di creazione. Si potrebbe azzardare che le immagini digitali stanno alle immagini materiche come la musica rock sta alla musica classica. Per il creatore di immagini nasce una nuova sterminata prateria da popolare con immagini mai viste prima….

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