lunedì 10 ottobre 2011

intervento al festival delle libertà digitali-Pisa



Cerco di riassumere il mio intervento sbobinando la registrazione, probabilmente non molto corretta grammaticalmente ma esplicativa di ciò che ho detto:

....buongiorno a tutti, oggi sono qui per descrivere ed analizzare una nuova tipologia di immagini nate nell'ambito degli e-book e più in generale nel nuovo mercato editoriale che si va configurando in questi ultimi anni.
Inizio a dire che più che illustratore, un termine ereditato credo dal XVI secolo,  io mi definirei piuttosto un creatore di immagini,  vocabolo che  mi sembra rappresentare meglio la realtà di questi ultimi decenni, dove la potenza di elaborazione dei diversi software che trattano le immagini hanno cancellato i confini di professioni che prima erano ben definite.
Il fotografo elabora come se fosse un disegno la propria foto, l'illustratore molto spesso parte da una base fotografica per arrivare ad un suo elaborato, il grafico a sua volta,  in certi casi interviene personalmente a trattare immagini senza avere la necessità di una consulenza dei primi due. Insomma si potrebbe affermare che si stia configurando una nuova figura professionale dovuta alla fusione di competenze precedentemente distinte.
Ma più che le diverse professioni, quello che sta radicalmente cambiando è il loro prodotto, le immagini appunto. Come illustratore, oggi sono qui per parlarvi di immagini disegnate e in particolare di nuove tipologie di  disegni digitali e della nascita, grazie alla comparsa dei nuovi tablet, di libri che io definisco di terza generazione, e se il tempo me lo permette, vedremo anche  il  perchè di questa  definizione.
Premetto subito che noi illustratori è da diversi anni che utilizziamo il computer per elaborare i nostri disegni. Già dagli inizi degli anni '90 del secolo scorso alcuni pionieri iniziarono a utilizzare  software e tavolette grafiche, ma erano disegni digitali destinati poi ad un supporto cartaceo, alla stampa.
L'anno scorso ho pubblicato un mio e-book dove descrivo in maniera approfondita queste nuove tipologie di disegni digitali e l'ho intitolato E-Drawing appunto per distinguere i disegni nati in digitale ma destinati alla stampa dai disegni nati in digitale ma destinati ai supporti digitali e in particolare ai nuovi device.
Sono proprio su questi ultimi  che oggi vorrei attirare la vostra attenzione.
Quando l'anno scorso fu lanciato l'ipad la mia curiosità fu subito attirata dagli e-book che si trovavano nella applicazione della Apple store. Fino ad allora io conoscevo solo degli e-book in formato ePub, dove la lettura del libro era simulata alla lettura di un libro tradizionale, era sempre una novità straordinaria perchè in effetti non era più un testo analogico ma una gestione di ipertesto con una interattività semplice che mi permetteva di sfogliare le pagine e di approfondire su altri testi seguendo i link. Insomma una nuova generazione di libro, appunto libri di seconda generazione. Quello che invece considero un cambiamento di paradigma per quanto riguarda le immagini sono gli e-book in formato app. libri di terza generazione. Sono ibridi di libro, molto più complessi dagli e-book in formato e-pub e che oggi ho portato qui come esempi con il mio iPad...... Vediamone alcuni......
Quale è la  prima grande differenza dalle precedenti immagini?  Se riflettiamo bene tutte le immagini che l'uomo ha prodotto in tutte le epoche precedenti, sia graffiti sulle pareti di una caverna, disegni su papiri, codici amanuensi, che disegni incisi su lastre e riprodotti in stampa, fino a immagini riprodotte in rotative, ebbene tutte quante una volta impresse sul loro supporto hanno una caratteristica in comune: la loro inamovibilità!
Una volta disegnata o stampata l'immagine tradizionale  non si può più spostare o modificare, e il rapporto con il testo è solo la sua collocazione all'interno del libro stesso. L'aspetto rivoluzionario del nuovo oggetto di lettura, iPad e simili, oltre ad utilizzare un codice digitale è la sua dinamicità. Nel nuovo supporto oltre alla quantità dei contenuti gli stessi  possono muoversi, cambiare, avere un rapporto diretto di interattività con il lettore ecc.ecc.
Nei primi e-book in formato app le immagini  si muovevano, erano i vecchi cartoni animati che grazie al dinamismo del suo contenitore venivano inseriti all'interno di un libro. .....Esempio....... Era solo l'inizio!... In effetti era un meccanismo semplice, automatico, appena attivavo una pagina del libro l'eventuale immagine partiva in animazione. Ma nei mesi successivi a ritmo impressionante gli e-book in formato app si sono moltiplicati sia di numero che di livello. Nel primo anno dell'uscita dell iPad, nella Apple store sono stati pubblicati più di 20000 nuovi libri in formato app. Grazie al touch screen, le animazioni non partivano in automatico ma era il lettore che decideva con il suo tocco il movimento.
Sempre grazie al touch screen il disegno iniziale poteva essere zumato, spostato all'interno della pagina. A questo punto a fianco del codice scritto e di quello visivo si è aggiunto il sonoro. I nuovi book app si stavano trasformando: al proprio interno oltre al testo, al sonoro  e alle immagini interattive e in movimento si affiancavano, pagine con attività ludiche, giochi di  memory, le immagini stesse in bianco e nero con possibilità di essere colorate dal lettore e rinserite all'interno del libro....esempio....... In un libro di un editore californiano, il piccole lettore ha a disposizione uno spazio bianco su cui colorare e disegnare un suo disegno e a suo piacimento una volta salvato viene inserito nella illustrazione del libro. In pratica un opera aperta che può essere completata dal lettore. E ancora, nella applicazione epic citadel, il lettore con il suo tocco può esplorare una cittadella medioevale navigando all'interno del disegno stesso. Le soluzioni di letture e di interattività sono innumerevoli..... In un app book in cui viene scritta la favola della Sirenetta, tutta la pagina sembra coperta di acqua che al mio tocco si increspa e forma delle piccole onde che deformano il testo sottostante. Il testo scritto diventa esso stesso parte di un effetto visivo.... E potrei continuare per ore.
 Quali sono le conclusioni di questa panoramica? Direi numerose e importanti. Innanzitutto la nascita di un nuovo oggetto per leggere e comunicare ha prodotto una nuova evoluzione del libro e automaticamente con la sua diffusione di massa un nuovo mercato editoriale. Per chi lavora  e produce nel settore editoriale questa è un enorme possibilità di sviluppo. Forse non tutti si sono accorti ma da qualche decennio la nostra società si è trasformata, alcuni studiosi già la definiscono come la società informazionale. Cosa significa? Dopo la società industriale, dove la merce principale trainante  era il prodotto fisico, e successivamente con la sua trasformazione in   società post-industriale dove la merce principale erano i servizi, ora siamo entrati nella società informazionale, dove la merce principale è l'elaborazione, il passaggio, la manipolazione dell'informazione. Non a caso i grandi soggetti e poteri economici non sono più i Krupp, gli Agnelli, i Ford ma sono affiancati dai Murdoch, dai Walt Disney, dalla Pixar, dall'industria Hooliwodiana dalle reti di broadcasting fino ai nascenti google, agli eredi di Steve Jobs ,a  Bill Gates . Anche  i grandi rivolgimenti sociali di questi ultimi anni sono il frutto della circolazione delle informazioni attraverso la rete. Creare immagini e dunque informazione visiva diventa ora una grande opportunità. Come ho detto ad alcuni miei studenti, ..al giorno d'oggi sapere disegnare e creare un immagine è come essere proprietari di un pozzo petrolifero: la creatività è il nostro petrolio, ma per poterlo sfruttare e creare vantaggi economici è necessario saperlo raffinare per trasformarlo in benzina. Le immagini disegnate per essere adatte al nuovo paradigma devono avere le caratteristiche giuste perchè possano essere lette dai nuovi device e contemporaneamente devono riuscire a sfruttare al massimo le sue possibilità. Per questo mi sembra necessario riflettere, analizzare e studiare le nuove caratteristiche di questi disegni, e per questo insisto che nelle scuole  d'arte italiane ci siano subito corsi di pittura digitale, di animazione, di elaborazione di immagini in 3D. In una nuova tipologia di società, i meccanismi di selezione di classe e di differenze sono gli stessi di quelle precedenti. Anche in questa già si configurano stati che hanno il monopolio del mercato, stati emergenti e stati esclusi e destinati alle briciole. Nei ventimila titoli dei libri in app, ad occhio si potrebbe dire che il 70% sono di lingua e fabbricazione inglese, 10% cinese, il rimanente diviso tra India e Russia..... Titoli in italiano siamo intorno al centinaio su 20.000.  


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